PASSI DA FARE PER OTTENERE UN CREDITO IPOTECARIO
1. - Considerare che si dovrà avere a disposizione circa il 30% del totale dell’investimento, dato che gli istituti bancari normalmente non concedono più del 70%.
2. - Documentazione necessaria: dati personali, foglio paga o autonomi, imposta sui redditi o sulle società. Certificato del registro e dati catastali dell’immobile che si vuole acquistare.
3. - Rivolgersi a più di un istituto bancario al fine di conoscere le diverse condizioni offerte (tasso di interesse, commissioni di apertura, ammortamento anticipato e cancellazione, spese di valutazione, costo dello studio dell’operazione, assicurazioni domestiche e sulla vita, ecc.).
4. - Una volta scelta la banca, chiedere la valutazione consegnando la documentazione necessaria.
5. - Finalmente, bisogna tenere conto che l’iter del credito ipotecario (l’ottenimento della documentazione, lo studio dell’operazione da parte della banca, la valutazione, ecc.) può prolungarsi per circa due mesi.
(se desideri/hai bisogno di più informazione, di seguito...)
INFORMAZIONI BASICHE AL FINE DI CHIEDERE UN CREDITO IPOTECARIO
Quando calcolerai la quantità da chiedere, tieni conto, oltre che della parte dell’immobile che deciderai di finanziare, anche delle spese relative alla contrattazione del credito che saranno a tuo carico: spese di valutazione, di amministrazione, notarili, di registro, imposta sugli Atti Giuridici Documentati, commissioni bancarie, assicurazioni, ecc.
Siccome la banca, normalmente, non ti concederà più di un 70% dell’importo della valutazione, per affrontare l’operazione, dovrai almeno disporre dei risparmi sufficienti per coprire il 30% del valore più le spese relative alla contrattazione del credito. Dipendendo dall’importo e dalle tue condizioni specifiche, questa percentuale del 70% potrà variare.
Gli istituti ti chiederanno di consegnare sufficienti garanzie a dimostrazione che sarai capace di far fronte ai pagamenti. Le entrate che hai influiscono direttamente sulla concessione o meno del credito e sulle condizioni. Possono chiedere che la famiglia abbia un certo minimo di entrate. Se il tuo contratto è a tempo indeterminato avrai più possibilità di ottenere un credito ipotecario che nel caso di aver sottoscritto un contratto a tempo determinato. Si verifica anche che non sei incluso in nessun elenco di debitori. Ti chiederanno la carta d’identità, un certificato storico di lavoro, gli ultimi fogli paga, l’ultima dichiarazione dei redditi, le eventuali entrate o ricevute di altri prestiti, se ce ne sono, ecc.
La banca di solito stabilisce il requisito che la rata mensile dell’ipoteca non sia superiore al 50% delle entrate mensili del richiedente.
L’importo della rata è composto da due elementi: capitale e interessi.
L’importo richiesto, la durata e il tasso d’interesse sono gli elementi da cui dipende che le rate mensili siano più o meno alte. Il tasso d’interesse può essere fisso, variabile o misto.
Il tasso fisso non è abituale. In questo caso il tasso d’interesse non cambia per tutta la durata del credito. Saprai sempre quanto pagherai, ma normalmente non è conveniente dato che la banca fisserà sempre un tasso d’interesse maggiore.
Il tasso d’interesse variabile è quello più abituale essendo l’Euribor l’indice di riferimento più utilizzato. Se l’Euribor diminuisce o aumenta, la tua rata diminuirà o aumenterà. Si applica uno spread sull’indice di riferimento, che sarà quello che dovrai controllare quando chiederai il tuo credito ipotecario.
Il tasso misto, sempre più abituale, consiste nell’applicazione di una rata fissa all’inizio, normalmente 12 mesi, e posteriormente di un tasso d’interesse variabile. Non avrai sorprese il primo anno (o il periodo che accorderai), ma poi la tua rata sarà soggetta a cambiamenti.
Alcuni “obblighi” a cui dovrai adempire. Dovrai contrattare un’assicurazione domestica e sulla vita, domiciliare lo stipendio, bollette, ecc. Non ti possono obbligare, ma se non lo fai ti applicheranno un incremento sullo spread, vale a dire, sul tasso d’interesse.
La commissione è un corrispettivo che dovrai pagare per determinati servizi, come per esempio: studio, apertura, ammortamento o cancellazione anticipata, modifica delle condizioni, ecc. Alcune banche applicano commissioni, altre no; alcune più alta, altre più bassa. Tieni conto di questo.
La tolleranza è il periodo iniziale di alcuni prestiti durante il quale non si rimborsa il capitale ma si pagano soltanto interessi. In quel periodo la rata sarà inferiore, ma allungherai la vita del credito ed sarà alla fine più caro.
Il pagamento in natura consiste nella consegna del bene gravato dal credito ipotecario all’istituto finanziario per liquidare il debito. Ti consigliamo di includerlo nel contratto di costituzione del credito ipotecario. Così in caso di mancato pagamento l’istituto bancario acquisterà la titolarità del bene gravato e non dovrai rispondere con il resto del tuo patrimonio.
La clausola di tasso minimo non è giusta e dovrebbe sparire. Se l’Euribor diminuisce sotto il limite minimo fissato nel tuo contratto, pagherai più interessi di quanto ti corrisponderebbe. Non la devi accettare.
Finalmente, devi essere tu a valutare le condizioni degli istituti e a decidere se puoi affrontare il credito e con quale banca ti “sposi” per (molti) anni.
1. - Considerare che si dovrà avere a disposizione circa il 30% del totale dell’investimento, dato che gli istituti bancari normalmente non concedono più del 70%.
2. - Documentazione necessaria: dati personali, foglio paga o autonomi, imposta sui redditi o sulle società. Certificato del registro e dati catastali dell’immobile che si vuole acquistare.
3. - Rivolgersi a più di un istituto bancario al fine di conoscere le diverse condizioni offerte (tasso di interesse, commissioni di apertura, ammortamento anticipato e cancellazione, spese di valutazione, costo dello studio dell’operazione, assicurazioni domestiche e sulla vita, ecc.).
4. - Una volta scelta la banca, chiedere la valutazione consegnando la documentazione necessaria.
5. - Finalmente, bisogna tenere conto che l’iter del credito ipotecario (l’ottenimento della documentazione, lo studio dell’operazione da parte della banca, la valutazione, ecc.) può prolungarsi per circa due mesi.
(se desideri/hai bisogno di più informazione, di seguito...)
INFORMAZIONI BASICHE AL FINE DI CHIEDERE UN CREDITO IPOTECARIO
Quando calcolerai la quantità da chiedere, tieni conto, oltre che della parte dell’immobile che deciderai di finanziare, anche delle spese relative alla contrattazione del credito che saranno a tuo carico: spese di valutazione, di amministrazione, notarili, di registro, imposta sugli Atti Giuridici Documentati, commissioni bancarie, assicurazioni, ecc.
Siccome la banca, normalmente, non ti concederà più di un 70% dell’importo della valutazione, per affrontare l’operazione, dovrai almeno disporre dei risparmi sufficienti per coprire il 30% del valore più le spese relative alla contrattazione del credito. Dipendendo dall’importo e dalle tue condizioni specifiche, questa percentuale del 70% potrà variare.
Gli istituti ti chiederanno di consegnare sufficienti garanzie a dimostrazione che sarai capace di far fronte ai pagamenti. Le entrate che hai influiscono direttamente sulla concessione o meno del credito e sulle condizioni. Possono chiedere che la famiglia abbia un certo minimo di entrate. Se il tuo contratto è a tempo indeterminato avrai più possibilità di ottenere un credito ipotecario che nel caso di aver sottoscritto un contratto a tempo determinato. Si verifica anche che non sei incluso in nessun elenco di debitori. Ti chiederanno la carta d’identità, un certificato storico di lavoro, gli ultimi fogli paga, l’ultima dichiarazione dei redditi, le eventuali entrate o ricevute di altri prestiti, se ce ne sono, ecc.
La banca di solito stabilisce il requisito che la rata mensile dell’ipoteca non sia superiore al 50% delle entrate mensili del richiedente.
L’importo della rata è composto da due elementi: capitale e interessi.
L’importo richiesto, la durata e il tasso d’interesse sono gli elementi da cui dipende che le rate mensili siano più o meno alte. Il tasso d’interesse può essere fisso, variabile o misto.
Il tasso fisso non è abituale. In questo caso il tasso d’interesse non cambia per tutta la durata del credito. Saprai sempre quanto pagherai, ma normalmente non è conveniente dato che la banca fisserà sempre un tasso d’interesse maggiore.
Il tasso d’interesse variabile è quello più abituale essendo l’Euribor l’indice di riferimento più utilizzato. Se l’Euribor diminuisce o aumenta, la tua rata diminuirà o aumenterà. Si applica uno spread sull’indice di riferimento, che sarà quello che dovrai controllare quando chiederai il tuo credito ipotecario.
Il tasso misto, sempre più abituale, consiste nell’applicazione di una rata fissa all’inizio, normalmente 12 mesi, e posteriormente di un tasso d’interesse variabile. Non avrai sorprese il primo anno (o il periodo che accorderai), ma poi la tua rata sarà soggetta a cambiamenti.
Alcuni “obblighi” a cui dovrai adempire. Dovrai contrattare un’assicurazione domestica e sulla vita, domiciliare lo stipendio, bollette, ecc. Non ti possono obbligare, ma se non lo fai ti applicheranno un incremento sullo spread, vale a dire, sul tasso d’interesse.
La commissione è un corrispettivo che dovrai pagare per determinati servizi, come per esempio: studio, apertura, ammortamento o cancellazione anticipata, modifica delle condizioni, ecc. Alcune banche applicano commissioni, altre no; alcune più alta, altre più bassa. Tieni conto di questo.
La tolleranza è il periodo iniziale di alcuni prestiti durante il quale non si rimborsa il capitale ma si pagano soltanto interessi. In quel periodo la rata sarà inferiore, ma allungherai la vita del credito ed sarà alla fine più caro.
Il pagamento in natura consiste nella consegna del bene gravato dal credito ipotecario all’istituto finanziario per liquidare il debito. Ti consigliamo di includerlo nel contratto di costituzione del credito ipotecario. Così in caso di mancato pagamento l’istituto bancario acquisterà la titolarità del bene gravato e non dovrai rispondere con il resto del tuo patrimonio.
La clausola di tasso minimo non è giusta e dovrebbe sparire. Se l’Euribor diminuisce sotto il limite minimo fissato nel tuo contratto, pagherai più interessi di quanto ti corrisponderebbe. Non la devi accettare.
Finalmente, devi essere tu a valutare le condizioni degli istituti e a decidere se puoi affrontare il credito e con quale banca ti “sposi” per (molti) anni.
1. - Considerare che si dovrà avere a disposizione circa il 30% del totale dell’investimento, dato che gli istituti bancari normalmente non concedono più del 70%.
2. - Documentazione necessaria: dati personali, foglio paga o autonomi, imposta sui redditi o sulle società. Certificato del registro e dati catastali dell’immobile che si vuole acquistare.
3. - Rivolgersi a più di un istituto bancario al fine di conoscere le diverse condizioni offerte (tasso di interesse, commissioni di apertura, ammortamento anticipato e cancellazione, spese di valutazione, costo dello studio dell’operazione, assicurazioni domestiche e sulla vita, ecc.).
4. - Una volta scelta la banca, chiedere la valutazione consegnando la documentazione necessaria.
5. - Finalmente, bisogna tenere conto che l’iter del credito ipotecario (l’ottenimento della documentazione, lo studio dell’operazione da parte della banca, la valutazione, ecc.) può prolungarsi per circa due mesi.
(se desideri/hai bisogno di più informazione, di seguito...)
INFORMAZIONI BASICHE AL FINE DI CHIEDERE UN CREDITO IPOTECARIO
Quando calcolerai la quantità da chiedere, tieni conto, oltre che della parte dell’immobile che deciderai di finanziare, anche delle spese relative alla contrattazione del credito che saranno a tuo carico: spese di valutazione, di amministrazione, notarili, di registro, imposta sugli Atti Giuridici Documentati, commissioni bancarie, assicurazioni, ecc.
Siccome la banca, normalmente, non ti concederà più di un 70% dell’importo della valutazione, per affrontare l’operazione, dovrai almeno disporre dei risparmi sufficienti per coprire il 30% del valore più le spese relative alla contrattazione del credito. Dipendendo dall’importo e dalle tue condizioni specifiche, questa percentuale del 70% potrà variare.
Gli istituti ti chiederanno di consegnare sufficienti garanzie a dimostrazione che sarai capace di far fronte ai pagamenti. Le entrate che hai influiscono direttamente sulla concessione o meno del credito e sulle condizioni. Possono chiedere che la famiglia abbia un certo minimo di entrate. Se il tuo contratto è a tempo indeterminato avrai più possibilità di ottenere un credito ipotecario che nel caso di aver sottoscritto un contratto a tempo determinato. Si verifica anche che non sei incluso in nessun elenco di debitori. Ti chiederanno la carta d’identità, un certificato storico di lavoro, gli ultimi fogli paga, l’ultima dichiarazione dei redditi, le eventuali entrate o ricevute di altri prestiti, se ce ne sono, ecc.
La banca di solito stabilisce il requisito che la rata mensile dell’ipoteca non sia superiore al 50% delle entrate mensili del richiedente.
L’importo della rata è composto da due elementi: capitale e interessi.
L’importo richiesto, la durata e il tasso d’interesse sono gli elementi da cui dipende che le rate mensili siano più o meno alte. Il tasso d’interesse può essere fisso, variabile o misto.
Il tasso fisso non è abituale. In questo caso il tasso d’interesse non cambia per tutta la durata del credito. Saprai sempre quanto pagherai, ma normalmente non è conveniente dato che la banca fisserà sempre un tasso d’interesse maggiore.
Il tasso d’interesse variabile è quello più abituale essendo l’Euribor l’indice di riferimento più utilizzato. Se l’Euribor diminuisce o aumenta, la tua rata diminuirà o aumenterà. Si applica uno spread sull’indice di riferimento, che sarà quello che dovrai controllare quando chiederai il tuo credito ipotecario.
Il tasso misto, sempre più abituale, consiste nell’applicazione di una rata fissa all’inizio, normalmente 12 mesi, e posteriormente di un tasso d’interesse variabile. Non avrai sorprese il primo anno (o il periodo che accorderai), ma poi la tua rata sarà soggetta a cambiamenti.
Alcuni “obblighi” a cui dovrai adempire. Dovrai contrattare un’assicurazione domestica e sulla vita, domiciliare lo stipendio, bollette, ecc. Non ti possono obbligare, ma se non lo fai ti applicheranno un incremento sullo spread, vale a dire, sul tasso d’interesse.
La commissione è un corrispettivo che dovrai pagare per determinati servizi, come per esempio: studio, apertura, ammortamento o cancellazione anticipata, modifica delle condizioni, ecc. Alcune banche applicano commissioni, altre no; alcune più alta, altre più bassa. Tieni conto di questo.
La tolleranza è il periodo iniziale di alcuni prestiti durante il quale non si rimborsa il capitale ma si pagano soltanto interessi. In quel periodo la rata sarà inferiore, ma allungherai la vita del credito ed sarà alla fine più caro.
Il pagamento in natura consiste nella consegna del bene gravato dal credito ipotecario all’istituto finanziario per liquidare il debito. Ti consigliamo di includerlo nel contratto di costituzione del credito ipotecario. Così in caso di mancato pagamento l’istituto bancario acquisterà la titolarità del bene gravato e non dovrai rispondere con il resto del tuo patrimonio.
La clausola di tasso minimo non è giusta e dovrebbe sparire. Se l’Euribor diminuisce sotto il limite minimo fissato nel tuo contratto, pagherai più interessi di quanto ti corrisponderebbe. Non la devi accettare.
Finalmente, devi essere tu a valutare le condizioni degli istituti e a decidere se puoi affrontare il credito e con quale banca ti “sposi” per (molti) anni.
1. - Considerare che si dovrà avere a disposizione circa il 30% del totale dell’investimento, dato che gli istituti bancari normalmente non concedono più del 70%.
2. - Documentazione necessaria: dati personali, foglio paga o autonomi, imposta sui redditi o sulle società. Certificato del registro e dati catastali dell’immobile che si vuole acquistare.
3. - Rivolgersi a più di un istituto bancario al fine di conoscere le diverse condizioni offerte (tasso di interesse, commissioni di apertura, ammortamento anticipato e cancellazione, spese di valutazione, costo dello studio dell’operazione, assicurazioni domestiche e sulla vita, ecc.).
4. - Una volta scelta la banca, chiedere la valutazione consegnando la documentazione necessaria.
5. - Finalmente, bisogna tenere conto che l’iter del credito ipotecario (l’ottenimento della documentazione, lo studio dell’operazione da parte della banca, la valutazione, ecc.) può prolungarsi per circa due mesi.
(se desideri/hai bisogno di più informazione, di seguito...)
INFORMAZIONI BASICHE AL FINE DI CHIEDERE UN CREDITO IPOTECARIO
Quando calcolerai la quantità da chiedere, tieni conto, oltre che della parte dell’immobile che deciderai di finanziare, anche delle spese relative alla contrattazione del credito che saranno a tuo carico: spese di valutazione, di amministrazione, notarili, di registro, imposta sugli Atti Giuridici Documentati, commissioni bancarie, assicurazioni, ecc.
Siccome la banca, normalmente, non ti concederà più di un 70% dell’importo della valutazione, per affrontare l’operazione, dovrai almeno disporre dei risparmi sufficienti per coprire il 30% del valore più le spese relative alla contrattazione del credito. Dipendendo dall’importo e dalle tue condizioni specifiche, questa percentuale del 70% potrà variare.
Gli istituti ti chiederanno di consegnare sufficienti garanzie a dimostrazione che sarai capace di far fronte ai pagamenti. Le entrate che hai influiscono direttamente sulla concessione o meno del credito e sulle condizioni. Possono chiedere che la famiglia abbia un certo minimo di entrate. Se il tuo contratto è a tempo indeterminato avrai più possibilità di ottenere un credito ipotecario che nel caso di aver sottoscritto un contratto a tempo determinato. Si verifica anche che non sei incluso in nessun elenco di debitori. Ti chiederanno la carta d’identità, un certificato storico di lavoro, gli ultimi fogli paga, l’ultima dichiarazione dei redditi, le eventuali entrate o ricevute di altri prestiti, se ce ne sono, ecc.
La banca di solito stabilisce il requisito che la rata mensile dell’ipoteca non sia superiore al 50% delle entrate mensili del richiedente.
L’importo della rata è composto da due elementi: capitale e interessi.
L’importo richiesto, la durata e il tasso d’interesse sono gli elementi da cui dipende che le rate mensili siano più o meno alte. Il tasso d’interesse può essere fisso, variabile o misto.
Il tasso fisso non è abituale. In questo caso il tasso d’interesse non cambia per tutta la durata del credito. Saprai sempre quanto pagherai, ma normalmente non è conveniente dato che la banca fisserà sempre un tasso d’interesse maggiore.
Il tasso d’interesse variabile è quello più abituale essendo l’Euribor l’indice di riferimento più utilizzato. Se l’Euribor diminuisce o aumenta, la tua rata diminuirà o aumenterà. Si applica uno spread sull’indice di riferimento, che sarà quello che dovrai controllare quando chiederai il tuo credito ipotecario.
Il tasso misto, sempre più abituale, consiste nell’applicazione di una rata fissa all’inizio, normalmente 12 mesi, e posteriormente di un tasso d’interesse variabile. Non avrai sorprese il primo anno (o il periodo che accorderai), ma poi la tua rata sarà soggetta a cambiamenti.
Alcuni “obblighi” a cui dovrai adempire. Dovrai contrattare un’assicurazione domestica e sulla vita, domiciliare lo stipendio, bollette, ecc. Non ti possono obbligare, ma se non lo fai ti applicheranno un incremento sullo spread, vale a dire, sul tasso d’interesse.
La commissione è un corrispettivo che dovrai pagare per determinati servizi, come per esempio: studio, apertura, ammortamento o cancellazione anticipata, modifica delle condizioni, ecc. Alcune banche applicano commissioni, altre no; alcune più alta, altre più bassa. Tieni conto di questo.
La tolleranza è il periodo iniziale di alcuni prestiti durante il quale non si rimborsa il capitale ma si pagano soltanto interessi. In quel periodo la rata sarà inferiore, ma allungherai la vita del credito ed sarà alla fine più caro.
Il pagamento in natura consiste nella consegna del bene gravato dal credito ipotecario all’istituto finanziario per liquidare il debito. Ti consigliamo di includerlo nel contratto di costituzione del credito ipotecario. Così in caso di mancato pagamento l’istituto bancario acquisterà la titolarità del bene gravato e non dovrai rispondere con il resto del tuo patrimonio.
La clausola di tasso minimo non è giusta e dovrebbe sparire. Se l’Euribor diminuisce sotto il limite minimo fissato nel tuo contratto, pagherai più interessi di quanto ti corrisponderebbe. Non la devi accettare.
Finalmente, devi essere tu a valutare le condizioni degli istituti e a decidere se puoi affrontare il credito e con quale banca ti “sposi” per (molti) anni.
1. - Considerare che si dovrà avere a disposizione circa il 30% del totale dell’investimento, dato che gli istituti bancari normalmente non concedono più del 70%.
2. - Documentazione necessaria: dati personali, foglio paga o autonomi, imposta sui redditi o sulle società. Certificato del registro e dati catastali dell’immobile che si vuole acquistare.
3. - Rivolgersi a più di un istituto bancario al fine di conoscere le diverse condizioni offerte (tasso di interesse, commissioni di apertura, ammortamento anticipato e cancellazione, spese di valutazione, costo dello studio dell’operazione, assicurazioni domestiche e sulla vita, ecc.).
4. - Una volta scelta la banca, chiedere la valutazione consegnando la documentazione necessaria.
5. - Finalmente, bisogna tenere conto che l’iter del credito ipotecario (l’ottenimento della documentazione, lo studio dell’operazione da parte della banca, la valutazione, ecc.) può prolungarsi per circa due mesi.
(se desideri/hai bisogno di più informazione, di seguito...)
INFORMAZIONI BASICHE AL FINE DI CHIEDERE UN CREDITO IPOTECARIO
Quando calcolerai la quantità da chiedere, tieni conto, oltre che della parte dell’immobile che deciderai di finanziare, anche delle spese relative alla contrattazione del credito che saranno a tuo carico: spese di valutazione, di amministrazione, notarili, di registro, imposta sugli Atti Giuridici Documentati, commissioni bancarie, assicurazioni, ecc.
Siccome la banca, normalmente, non ti concederà più di un 70% dell’importo della valutazione, per affrontare l’operazione, dovrai almeno disporre dei risparmi sufficienti per coprire il 30% del valore più le spese relative alla contrattazione del credito. Dipendendo dall’importo e dalle tue condizioni specifiche, questa percentuale del 70% potrà variare.
Gli istituti ti chiederanno di consegnare sufficienti garanzie a dimostrazione che sarai capace di far fronte ai pagamenti. Le entrate che hai influiscono direttamente sulla concessione o meno del credito e sulle condizioni. Possono chiedere che la famiglia abbia un certo minimo di entrate. Se il tuo contratto è a tempo indeterminato avrai più possibilità di ottenere un credito ipotecario che nel caso di aver sottoscritto un contratto a tempo determinato. Si verifica anche che non sei incluso in nessun elenco di debitori. Ti chiederanno la carta d’identità, un certificato storico di lavoro, gli ultimi fogli paga, l’ultima dichiarazione dei redditi, le eventuali entrate o ricevute di altri prestiti, se ce ne sono, ecc.
La banca di solito stabilisce il requisito che la rata mensile dell’ipoteca non sia superiore al 50% delle entrate mensili del richiedente.
L’importo della rata è composto da due elementi: capitale e interessi.
L’importo richiesto, la durata e il tasso d’interesse sono gli elementi da cui dipende che le rate mensili siano più o meno alte. Il tasso d’interesse può essere fisso, variabile o misto.
Il tasso fisso non è abituale. In questo caso il tasso d’interesse non cambia per tutta la durata del credito. Saprai sempre quanto pagherai, ma normalmente non è conveniente dato che la banca fisserà sempre un tasso d’interesse maggiore.
Il tasso d’interesse variabile è quello più abituale essendo l’Euribor l’indice di riferimento più utilizzato. Se l’Euribor diminuisce o aumenta, la tua rata diminuirà o aumenterà. Si applica uno spread sull’indice di riferimento, che sarà quello che dovrai controllare quando chiederai il tuo credito ipotecario.
Il tasso misto, sempre più abituale, consiste nell’applicazione di una rata fissa all’inizio, normalmente 12 mesi, e posteriormente di un tasso d’interesse variabile. Non avrai sorprese il primo anno (o il periodo che accorderai), ma poi la tua rata sarà soggetta a cambiamenti.
Alcuni “obblighi” a cui dovrai adempire. Dovrai contrattare un’assicurazione domestica e sulla vita, domiciliare lo stipendio, bollette, ecc. Non ti possono obbligare, ma se non lo fai ti applicheranno un incremento sullo spread, vale a dire, sul tasso d’interesse.
La commissione è un corrispettivo che dovrai pagare per determinati servizi, come per esempio: studio, apertura, ammortamento o cancellazione anticipata, modifica delle condizioni, ecc. Alcune banche applicano commissioni, altre no; alcune più alta, altre più bassa. Tieni conto di questo.
La tolleranza è il periodo iniziale di alcuni prestiti durante il quale non si rimborsa il capitale ma si pagano soltanto interessi. In quel periodo la rata sarà inferiore, ma allungherai la vita del credito ed sarà alla fine più caro.
Il pagamento in natura consiste nella consegna del bene gravato dal credito ipotecario all’istituto finanziario per liquidare il debito. Ti consigliamo di includerlo nel contratto di costituzione del credito ipotecario. Così in caso di mancato pagamento l’istituto bancario acquisterà la titolarità del bene gravato e non dovrai rispondere con il resto del tuo patrimonio.
La clausola di tasso minimo non è giusta e dovrebbe sparire. Se l’Euribor diminuisce sotto il limite minimo fissato nel tuo contratto, pagherai più interessi di quanto ti corrisponderebbe. Non la devi accettare.
Finalmente, devi essere tu a valutare le condizioni degli istituti e a decidere se puoi affrontare il credito e con quale banca ti “sposi” per (molti) anni.